Roma - Fiorentina : Odore D'Europa

Roma e Fiorentina si sfidano in un momento chiave della stagione, con l’Europa sullo sfondo e motivazioni altissime da entrambe le parti. Un’analisi approfondita della forma recente delle due squadre.

Roma - Fiorentina : Odore D'Europa

Il calvario è quasi finito, non manca molto, altre 4 finali, questa compresa. Da un lato la Roma che arriva a questa partita con la fiducia e l'umore sopra le stelle, dall'altra la Fiorentina che dopo tre anni di Conference League con due finali perse e una terza che sembra sfumare, vuole rialzarsi in vista della semifinale di ritorno contro il Betis, e sogna in un miracolo in campionato.

Le due squadre non distano molto l'una dall'altra, infatti solo 1 punto separa Roma e Fiorentina, 1 punto che in questo campionato così avvincente fanno tutta la differenza del mondo.


La viola non perde in Serie A dal 9 Marzo, da quel momento 4 vittorie contro Juventus, Atalanta, Cagliari ed Empoli e 2 pareggi con Milan e Parma. Questi risultati per quanto sorprendenti hanno un solo artefice, Rolando Mandragora.

Il centrocampista italiano classe 1997, quest'anno sta conducendo un campionato da assoluto protagonista: 9 goal e 5 assist in stagione, la sua miglior annata in carriera, la terza a Firenze dove sembra finalmente sbocciato mostrando qualità tecniche e tattiche non indifferenti.

Qui si possono notare le sue capacità, spalle alla porta da una palla a memoria per Gudmunsson che davanti Carnesecchi non è abbastanza freddo e la spara alta. Ma da quest'azione si possono evincere le grandi abilità di questi giocatori:

  • Giocate a memoria;
  • Inserimento dietro la linea difensiva avversaria;
  • Sviluppo dell'azione centralmente;

Palladino, anche se in maniera incostante, ha trasformato la Fiorentina grazie all'exploit di tanti dei suoi uomini, oltre a Mandragora c'è da citare Moise Kean che dopo tante stagioni discrete in questa stagione ha dato sfogo a tutte le sue abilità: fisico, velocità, alta pressione, fiuto del goal; caratteristiche che hanno portato il classe 2000 a raggiungere i 23 centri stagionali in tutte le competizioni.

La Fiorentina tende a concedere pochi tocchi nel terzo difensivo avversario. Adottando un baricentro medio-basso, lasciando all’avversario spazio per avanzare. Al contempo usufruisce molto di passaggi lunghi per trovare i propri giocatori offensivi, con una percentuale del 43% infatti è la migliore di tutta la Serie A.


L'andata era finita 5 a 1 per i viola, era il 27 di Ottobre, il dato recita 21 tiri totali e 38% di possesso palla, la Fiorentina quella partita la gioca con un pressing basso, atto a far sbagliare i calciatori della Roma in impostazione e ripartire velocemente per segnare. Questo tipo di gioco è stata una costante per i viola che quando giocano aspettando l'errore avversario hanno collezionato questi numeri:

  • PPDA sopra media (pressing basso): 15 partite → 34 punti (2,27 punti a partita)
  • Contro le big: 10/15 partite con pressing basso → 2 sconfitte, 7 vittorie, 1 pareggio

Delle 15 partite con un pressing più basso, 10 sono stati scontri diretti e la fiorentina ha un ottima media punti.

  • PPDA sotto media (pressing alto): 10 partite → 25 punti (1,32 punti a partita)

L'approccio della Fiorentina al pressing cambia significativamente in base all'avversario: tendono ad abbassare l'intensità contro le big e ad alzarla contro le squadre medio-piccole, con risultati sorprendentemente efficaci.

È inoltre da sottolineare l'abilità di difendersi sui calci piazzati, punto di forza della formazione allenata da Ranieri: la Fiorentina, infatti, subisce solo lo 0,02 dei goal da calcio piazzato il che denota la grande attenzione che ha riposto Palladino su quest'aspetto.


Questa però oltre ad essere una partita fondamentale in chiave europea, è anche una partita speciale per Edoardo Bove. Un Uomo e un calciatore dalle doti fisiche straordinarie, capace di rubare palla, di sapersi inserire tra le fila avversarie e con l'istinto per il goal. A Roma lo ricordano oltre che per le partite giocate sempre al massimo e per i gol importanti come quello nella semifinale di Europa League 22/23 contro il Leverkusen, anche per la grande passione per i colori giallorossi.

Bove infatti cresciuto calcisticamente tra Boreale e Roma, ha conquistato il cuore dei tifosi romanisti anche per il suo grande attaccamento alla maglia, romano e romanista, ormai tradizioni tra le file capitoline.

Purtroppo però ad Agosto nell'ultima settimana di mercato, dopo le voci di un trasferimento in Inghilterra, si trasferisce in Toscana alla corte di Palladino, il quale gli riserva un posto da titolare negli undici titolari fino a Fiorentina-Inter. In questa partita più precisamente al 15' minuto di gioco, Edoardo Bove si accascia a terra, e sull'Artemio Franchi cala il silenzio, gelido e pieno di apprensione, perchè il centrocampista classe 2002 non si alza.

Dopo un arresto cardiaco e una notte in terapia intensiva finalmente giungono buone notizie, Bove sta bene ma ha dovuto installare un defibrillatore, che non gli permetterà di ritornare in campo per il resto della stagione. Normalmente si pensa che lo stile di vita del calciatore sia più agiato delle persone comuni, eppure pensare che a 22 anni devi smettere (momentaneamente per fortuna) di fare il lavoro che ami per un problema cardiaco che in teoria non dovresti avere, è veramente crudele.

Ma infortunio o no Bove questa domenica sarà allo stadio con il cuore diviso, da una parte a tifare per i suoi compagni, dall'altra a tifare per la sua gente.


Ranieri, come ormai è consueto aspettarsi, dal canto suo sa quanto questa partita conti, per continuare nel sogno Champions. Sa quanto dopo anni di delusioni in campionato serva una scossa, per far capire che nonostante tutto la Roma ancora c'è per lottare per quegli obbiettivi. Una Roma che arriva alla sfida numero 35 in campionato, al completo (non citando Dybala, out fino alla prossima stagione), che ha grinta da vendere e voglia di lottare per non avere recriminazioni o rimpianti. In conferenza stampa Ranieri ha detto: "Dobbiamo giocare con il coltello tra i denti", indipendentemente da chi giocherà titolare e chi no, il mister della Roma predica risolutezza, soprattutto in attacco dove la coppia Dovbyk-Shomurodov sembra oramai un asset che ai giallorossi fa comodo, e i quali si completano a vicenda e che hanno dimostrato di essere in grado di coesistere anche dal primo minuto come nella vittoria con l'Inter di settimana scorsa.

A fare la differenza probabilmente saranno gli scontri a centrocampo tra Kone e Mandragora, e tra Cristante e Adli, e sugli esterni ove Soulè dovrà vedersela con Gosens, il quale storicamente è uno degli avversari più tosti sulla fascia. L'obbiettivo per ambe le squadre ovviamente sono i tre punti, solo il campo saprà dirci quale delle due squadre avrà meriato di più la vittoria.