Come è cambiata la Juventus con Tudor: analisi tattica prima di Roma-Juve

Scopri come la Juventus è cambiata con Tudor in panchina: meno possesso, più verticalità, pressing alto e difesa solida. Ecco cosa aspettarsi nel match contro la Roma.

Come è cambiata la Juventus con Tudor: analisi tattica prima di Roma-Juve

Analizzare una squadra dopo un cambio in panchina e appena 90 minuti ufficiali è sempre un esercizio delicato. Tuttavia, i dati emersi dalla prima Juventus targata Igor Tudor, nella gara contro il Genoa, offrono spunti tecnici e strategici già molto interessanti. Il confronto con il modello precedente, targato Thiago Motta, evidenzia una rottura netta, soprattutto sul piano dell’intensità, della verticalità e della gestione del possesso. L’imminente sfida contro la Roma di Claudio Ranieri all’Olimpico rappresenterà un banco di prova importante per misurare la tenuta e l’efficacia di questo nuovo approccio.

Una nuova Juventus: meno possesso, più verticalità

Con l’arrivo di Igor Tudor sulla panchina bianconera, la Juventus ha iniziato un percorso di trasformazione evidente già dalla prima uscita contro il Genoa. Se la gestione Motta era fortemente basata sul controllo del pallone e il possesso ragionato, il nuovo corso ha subito introdotto un approccio più diretto e verticale. La produzione offensiva, tuttavia, ne ha risentito: contro il Genoa solo 0.9 npxG, ben al di sotto della media stagionale (1.26), confermando una tendenza simile a quella mostrata contro le big.

Questa scelta di gioco si riflette anche nella distanza progressiva della palla, salita al 39% rispetto alla media del 30% sotto Motta. In sostanza, la Juventus ora punta a colpire più velocemente, cercando la profondità piuttosto che costruire con pazienza.

Costruzione bassa ridotta: un cambio netto di identità

Uno degli indicatori più chiari del cambio di filosofia riguarda la fase di costruzione. I passaggi tentati sono crollati a 460, con un calo del 20.8% sulla media stagionale e del 30% rispetto alle ultime cinque partite. Si tratta di uno dei peggiori dati di possesso registrati dalla Juventus in casa, inferiore solo a quelli ottenuti contro Inter e Roma.

Questo mutamento tattico implica un minor controllo del ritmo gara, ma anche una volontà di evitare il fraseggio sterile e di aumentare la concretezza. È una Juventus meno riflessiva, ma più decisa a verticalizzare in pochi tocchi.

Questa scelta rappresenta una discontinuità decisa rispetto non solo alla filosofia di Motta, ma anche a quanto fatto dallo stesso Tudor alla Lazio nella stagione precedente, quando subentrò a Maurizio Sarri. In quell’occasione, pur proponendo un calcio più verticale e aggressivo, il possesso palla non ne risentì: anzi, si registrò un aumento medio del 9% nei passaggi a partita, in netta controtendenza rispetto all’attuale Juventus. Un segnale che evidenzia come Tudor stia interpretando il contesto Juve in modo completamente diverso.

Un pressing più alto e aggressivo

Dal punto di vista difensivo, la Juventus ha mostrato segnali positivi. I tackle totali sono stati 23 (secondo miglior dato stagionale), di cui ben 5 nel terzo offensivo, più del doppio rispetto alla media. Anche il PPDA (passaggi concessi per azione difensiva avversaria) è sceso a 10.65, segnalando una squadra più presente nella metà campo rivale.

Tudor ha puntato su una linea difensiva alta e compatta, riducendo gli spazi tra i reparti e aumentando l’intensità del pressing. È una Juve che difende salendo, con un atteggiamento più aggressivo rispetto al recente passato.

Solidità ritrovata nonostante le assenze

Nonostante le assenze pesanti in difesa — Gatti, Bremer e Cabal indisponibili — la Juventus ha mantenuto un’ottima solidità difensiva, concedendo solo 0.4 npxG al Genoa. Un dato tra i migliori della stagione. Questo è il risultato di un’organizzazione più compatta, con reparti ravvicinati e meno vulnerabilità nelle transizioni difensive.

Tuttavia, l’assenza di centrali di ruolo in panchina resta un punto critico, soprattutto in ottica Roma, che potrà cercare di sfruttare eventuali lacune nei duelli centrali e nella profondità.

Meno possesso, ma dominio nelle zone pericolose

Pur avendo avuto uno dei peggiori dati di possesso palla della stagione, la Juventus ha comunque mostrato capacità di attaccare le zone chiave del campo. Il field tilt contro il Genoa è stato del 53.67% (leggermente sotto la media), ma con un impatto territoriale significativo, dimostrando che anche con meno pallone si può essere pericolosi se si attacca con decisione.

Questa è un'indicazione importante per la Roma, che dovrà evitare di farsi attirare in zone morte e concentrarsi sul controllo qualitativo, più che quantitativo, del possesso.

Cosa deve fare la Roma: spunti pratici

Il prossimo Roma-Juventus sarà profondamente influenzato da questi nuovi equilibri. La squadra di Ranieri dovrà prepararsi a fronteggiare:

  • Una Juventus più aggressiva e verticale, che non disdegna di lasciare il possesso ma è letale se trova spazi.
  • Una pressione più alta, che può essere punita se si superano le prime linee con tecnica e velocità.
  • Una difesa rimaneggiata, che offre opportunità nei duelli centrali e negli attacchi in profondità.

Dal punto di vista offensivo, la Roma dovrà cercare superiorità tra le linee e sfruttare la scarsa abitudine bianconera a gestire l’uomo in meno in fase difensiva. La qualità tecnica nei primi passaggi sarà cruciale per evitare errori contro un pressing più insistente. Allo stesso tempo, la capacità di leggere e sfruttare i momenti favorevoli sarà determinante.

Conclusioni: Juventus trasformata, Roma chiamata alla lettura perfetta

La Juventus di Tudor ha già mostrato tratti chiari: meno controllo del gioco, più verticalità, intensità e solidità. Nonostante i limiti offensivi e le assenze, il nuovo impianto è solido e potenzialmente pericoloso.

Per la Roma sarà fondamentale una preparazione accurata, basata sulla lettura dei dati e sull’adattamento dinamico alle nuove caratteristiche della Juve. Gestire il pressing, colpire negli spazi e sfruttare le assenze difensive possono essere le chiavi per portare a casa un risultato importante all’Olimpico.