Matías Soulé, il funambolo verticale: analisi di un talento offensivo tra libertà creativa e margini di crescita

Matías Soulé si sta imponendo come uno dei talenti più raffinati della Serie A. Un’analisi tecnica e tattica del suo impatto nella Roma, tra creatività, dribbling e pressing alto.

Matías Soulé, il funambolo verticale: analisi di un talento offensivo tra libertà creativa e margini di crescita

Nel panorama di giovani talenti che stanno emergendo in Serie A, Matías Soulé si è imposto con una costanza e una cifra stilistica ben precisa, che lo rendono una pedina sempre più centrale nell’evoluzione offensiva della Roma. Ala destra di piede mancino, con tratti da trequartista moderno, Soulé è un calciatore che accende la manovra quando riceve palla e decide di accelerare, guidando la transizione o inventando nel terzo offensivo.

In questa analisi approfondita proveremo a delinearne i punti di forza, le debolezze e le potenzialità future, attraverso una lettura integrata dei dati e delle sue caratteristiche tecnico-tattiche, con l’obiettivo di offrire uno sguardo complesso ma accessibile sul suo impatto all’interno del sistema giallorosso.


1. La progressione come manifesto calcistico

Uno degli aspetti più affascinanti del gioco di Soulé è la capacità di portare palla in avanti e creare superiorità numerica attraverso conduzioni e dribbling. I dati parlano chiaro: è nell’85° percentile sia per conduzioni progressive che per passaggi progressivi, un segnale inequivocabile del suo ruolo di propulsore del gioco offensivo.

La progressione palla al piede, però, non è fine a sé stessa. Soulé mostra un senso dello spazio maturo, sa quando accelerare per attirare l’uomo e quando invece rallentare per attendere il movimento del compagno. Questo mix di istinto e consapevolezza lo rende particolarmente efficace nel rompere le linee difensive avversarie.

Non sorprende quindi trovarlo anche all’81° percentile nelle ricezioni progressive: è spesso il destinatario di passaggi che superano almeno una linea di pressione, segno che i compagni lo cercano non solo per la rifinitura, ma anche per lo sviluppo della manovra.


2. Visione di gioco e ultimo passaggio

Un altro aspetto chiave del suo profilo è la capacità di creare occasioni. Soulé è nel 90° percentile per passaggi chiave, 84° per quelli nel terzo finale, 82° per passaggi nell’area avversaria e 81° per cross nella zona calda. Si tratta di numeri che certificano un'attitudine da rifinitore creativo, capace di illuminare l’ultimo terzo di campo.

La sua tendenza a giocare tra le linee lo rende particolarmente pericoloso contro difese schierate: può ricevere palla in zona di rifinitura, alzare la testa e pescare il movimento in profondità di un compagno, oppure tentare l’uno contro uno se vede spazio. In questa doppia minaccia – passaggio e dribbling – risiede la sua forza principale.

Tuttavia, i dati ci raccontano anche una certa discrepanza tra la creazione e la finalizzazione dell’azione: nonostante i numerosi passaggi potenzialmente decisivi, il numero di assist reali resta basso (35° percentile), suggerendo forse una necessità di migliorare nella scelta finale o di essere affiancato da compagni più efficienti nel concretizzare.


3. Tocchi, volumi e dominio tecnico

Una delle metriche più interessanti del suo profilo è rappresentata dal numero di tocchi. Soulé è nel 97° percentile per tocchi totali e addirittura al 100° percentile per tocchi in zona offensiva. Significa che il gioco gli passa regolarmente tra i piedi, in particolare nella metà campo avversaria, dove riesce a prendersi responsabilità e a dare continuità alla manovra.

Questo dato va letto in sinergia con l’altissimo volume di passaggi completati: 92° percentile nei passaggi totali, 94° in quelli corti, con una percentuale di completamento nei passaggi corti del 91.7% (89° percentile). Soulé non è solo un giocatore estroso e verticale, ma anche un elemento funzionale alla circolazione del pallone, in grado di contribuire alla fase di possesso e alla gestione del tempo di gioco.


4. Il dribbling come risorsa e come limite

Il dribbling è il gesto tecnico che più definisce il calcio di Soulé. Il 95° percentile nei tentativi di dribbling testimonia una volontà costante di affrontare l’uno contro uno. Tuttavia, qui emerge una delle prime contraddizioni del suo gioco: l’efficacia nel dribbling è piuttosto bassa, solo al 18° percentile.

Questo dato suggerisce una tendenza a forzare la giocata anche in situazioni poco vantaggiose, o forse una necessità di migliorare nel timing e nella tecnica dell’uno contro uno. L’alta frequenza e la bassa efficacia ci raccontano di un giocatore che si prende rischi (e questo è un valore), ma che deve ancora trovare l’equilibrio tra creatività e lucidità.


5. Pressione alta e recupero palla: una sorpresa

In modo forse sorprendente per un giocatore prevalentemente offensivo, Soulé è nel 97° percentile per recuperi, un dato che apre un discorso interessante sulla sua attitudine alla fase di pressing. Pur essendo poco efficace nei tackle veri e propri (23° percentile), riesce comunque a riconquistare un buon numero di palloni, probabilmente grazie al posizionamento, alla lettura delle seconde palle e alla reattività.

Questo lo rende un elemento utile anche nella fase di riaggressione immediata dopo la perdita del pallone, una delle componenti centrali del calcio moderno. Non è un giocatore difensivo, ma può essere inserito in un sistema che punta a recuperare rapidamente palla nella metà campo offensiva.


6. Finalizzazione e contributo in zona gol

Soulé non è ancora un finalizzatore affidabile. Pur partecipando a molte azioni da tiro (92° percentile), la sua percentuale di conversione non è particolarmente elevata. Ha numeri nella media per goal per tiro e goal per tiro in porta, segno che la selezione delle conclusioni può essere migliorata, così come la freddezza sotto porta.

In una Roma che spesso ha bisogno di alternative realizzative oltre al centravanti, Soulé dovrà lavorare per aumentare il suo contributo diretto in termini di gol. Non serve diventare un bomber, ma alzare l’efficienza delle sue conclusioni potrebbe moltiplicarne l’impatto.


7. Duelli e fisicità: l’altra faccia della medaglia

Un limite strutturale, forse legato al fisico e alla giovane età, è la resa nei duelli aerei (56° percentile). Non è un dato allarmante, ma può pesare in un contesto di partite sporche o contro squadre che fanno del gioco diretto un’arma. In quelle situazioni Soulé tende a uscire dal gioco, a essere meno incisivo.

Lo stesso si può dire dei contrasti a terra, dove i dati (58° percentile) indicano una presenza non trascurabile, ma nemmeno dominante. In generale, nella metà campo difensiva il suo apporto resta inferiore rispetto a quello che garantisce in avanti.


Conclusione: un talento in via di definizione

Matías Soulé è, oggi, un giocatore dal potenziale tecnico-tattico enorme, ma ancora in fase di raffinamento. Il suo impatto offensivo è già significativo, specialmente in termini di conduzione, rifinitura e volume di gioco. La sua capacità di portare palla, creare occasioni e gestire i ritmi lo rende una risorsa preziosa per qualunque sistema che voglia dominare la partita con il pallone tra i piedi.

Tuttavia, per compiere il salto di qualità definitivo dovrà intervenire su tre fronti: la precisione nella rifinitura finale (assist), l’efficacia nella finalizzazione e un miglioramento nell’uno contro uno, sia in attacco che in difesa.

In un calcio sempre più esigente nei confronti degli esterni offensivi, Soulé ha tutte le carte per diventare un titolare stabile e determinante. Il margine di crescita è evidente, ma la base su cui lavorare è solida e ricca di sfumature.